Per capire l'era digitale è necessario abituarsi all'idea che tutte le modalità che abbiamo sviluppato per comunicare tra noi, anche a distanza, possono essere rappresentate con sequenze di numeri. Alcune in modo esatto, come un testo scritto, altre in modo molto ben approssimato, come i suoni e le immagini.
Dopo aver accettato questa idea, tutto è più semplice, perchè basta capire che per rappresentare i numeri non esiste un solo modo: esiste il sistema di numerazione decimale che, più per ragioni storiche che per vera praticità, è il sistema più usato al mondo. C'è il sistema basato sul numero 12, e il suo multiplo 60, che si è affermato solo per la misurazione del tempo (ore, minuti, secondi) prendendo spunto dai 12 mesi dell'anno (ragioni astronomiche). E poi c'è il sistema di numerazione binario che è il più semplice possibile. È "l'atomo" della numerazione: al di sotto, si perde il concetto di cifra, come, dividendo l'atomo, si perde il concetto di elemento chimico (scusate l'azzardata metafora ).
Ma è proprio questo che si cerca di far capire a bambini e agli insegnanti: i computer sono macchine che funzionano sulla base di principi banali. La loro potenza è che li abbiamo creati copiando dalla natura che è anch'essa struttutata sulla base di pochi elementi semplici (per adesso siamo arrivati ai quark). Come in natura, i computer sono strutture complesse di elementi semplici connessi in enormi quantità a formare entità sempre meno banali, fino alle istruzioni di un linguaggio di programmazione o alla combinazione di istruzioni, i programmi.
Per questo si usa il telegrafo:
- come i computer è un dispositivo elettrico,
- è basato su principi semplicissimi
- e usa due segnali per rappresentare tutti i caratteri del nostro linguaggio (in verità sono tre, ma semplifichiamo a due).
E in classe, le possibilità di giocare con il telegrafo non mancano: si può comunicare con il suono (BEEP, BEEEEEEP), con la luce, alzando una o bue braccia, stringendosi la mano facendo lunghe catene di comunicazione e gare di velocità, abilità e capacità di concentrazione.
Ma se, con il telegrafo, riusciamo a comunicare con due soli segnali (il punto e la linea), che problema c'è ad immaginare che i computer facciano lo stesso con lo zero e l'uno?
Infatti i bambini (ed i ragazzi) ci riescono benissimo. La fantasia non manca quasi mai, a quell'età: bisogna solo andarla a disseppellire dalla montagna di bit di social e video game sotto la quale spesso l'hanno nascosta o dimenticata!
Sarà una delle attività che faremo durante il Giro del Coding 2020.
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